Storia di Zanella a puntate: parte 4

Pubblicato il 8 maggio 2020

Categorie: Scuola e Cultura


Terminati gli studi classici Giacomo Zanella, il 4 Novembre del 1839, inizia il corso di Teologia nel Seminario di Vicenza, che lo porterà all’ordinazione sacerdotale quattro anni più tardi. La sua vocazione nasce da una fede umile che lo accompagna fin dalla fanciullezza. Riportiamo di seguito la prima parte di una delle sue opere più significative sull’origine della sua fede.

 

Ad una antica immagine della Madonna (1868)

 

“Oh, se quel dolce labbro, che d’amore

Pur sorridendo parla, si schiudesse;

Se ciò, che ascose in core

Per tanto tempo, quella Pia dicesse;

 

Quante tacite pene e quanti voti

Non d’altri al mondo, che da Lei compresi,

Quanti conflitti ignoti

E segreti martìr sarian palesi!

 

L’umile paesel non ha dolori

Che non ricorra alla chiesuola antica,

E da te grazia implori,

O non mai tarda degli afflitti amica.

 

Lì sgomenta, l’abito negletto,

Vien giovin madre che per pochi istanti

All’egro pargoletto

Il conforto rapì de’ suoi sembianti.

 

Pel suo fedel sepolto e pe’ garzoni

Lontan lontano militanti accende

Povera cera, e doni

Di pochi fior la vedovella appende,

 

Che conta i giorni e piange. Oh, se non vista

La sua lagrima cade, e profumato

Lin non la bee, men trista

Anco sgorga dal cor racconsolato.”

 

L’immagine della Madonna è la statua della Madonna con il Bambino venerata nell’antica chiesa della Pieve a Chiampo, l’umil paesel. Nelle sue parole possiamo sentire emergere una sensibilità popolare che vede nella Vergine l’amica consolatrice che soccorre gli afflitti raccogliendo le loro lacrime. Zanella rievoca in pochi versi l’immagine di una fede che ha radici profonde e umili.

Biblioteca civica Giacomo Zanella