Terminati gli studi classici Giacomo Zanella, il 4 Novembre del 1839, inizia il corso di Teologia nel Seminario di Vicenza, che lo porterà all’ordinazione sacerdotale quattro anni più tardi. La sua vocazione nasce da una fede umile che lo accompagna fin dalla fanciullezza. Riportiamo di seguito la prima parte di una delle sue opere più significative sull’origine della sua fede.
Ad una antica immagine della Madonna (1868)
“Oh, se quel dolce labbro, che d’amore
Pur sorridendo parla, si schiudesse;
Se ciò, che ascose in core
Per tanto tempo, quella Pia dicesse;
Quante tacite pene e quanti voti
Non d’altri al mondo, che da Lei compresi,
Quanti conflitti ignoti
E segreti martìr sarian palesi!
L’umile paesel non ha dolori
Che non ricorra alla chiesuola antica,
E da te grazia implori,
O non mai tarda degli afflitti amica.
Lì sgomenta, l’abito negletto,
Vien giovin madre che per pochi istanti
All’egro pargoletto
Il conforto rapì de’ suoi sembianti.
Pel suo fedel sepolto e pe’ garzoni
Lontan lontano militanti accende
Povera cera, e doni
Di pochi fior la vedovella appende,
Che conta i giorni e piange. Oh, se non vista
La sua lagrima cade, e profumato
Lin non la bee, men trista
Anco sgorga dal cor racconsolato.”
L’immagine della Madonna è la statua della Madonna con il Bambino venerata nell’antica chiesa della Pieve a Chiampo, l’umil paesel. Nelle sue parole possiamo sentire emergere una sensibilità popolare che vede nella Vergine l’amica consolatrice che soccorre gli afflitti raccogliendo le loro lacrime. Zanella rievoca in pochi versi l’immagine di una fede che ha radici profonde e umili.